Priorità alla Sicurezza sul Lavoro – Sardegna
Negli scorsi giorni di è svolta a San Gavino alla 64° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro organizzata dalla sezione regionale dell’ANMIL, manifestazione promossa dalle Istituzioni in memoria delle troppe vittime che ogni si riscontrano per gli incidenti nelle attività lavorative.
Alla manifestazione è intervenuta l’assessore del Lavoro Virginia Mura che ha offerto tramite il proprio intervento alcuni spunti di riflessione ed individuato come prioritare le politiche di intervento per la prevenzione e la formazione ed informazione in materia di sicurezza sul lavoro, di seguito un breve stralcio di quanto dichiarato:
“La sicurezza sul lavoro, la prevenzione degli infortuni, l’educazione, la tutela delle condizioni dei lavoratori sono questioni centrali per qualsiasi società che voglia dare concretezza al concetto di progresso, individuale e collettivo. Un lavoro sostenibile e sicuro, un’assistenza più equa, una tutela adeguata per le vittime non sono valori negoziabili …. I media rilevano il minimo storico delle morti sul lavoro accertate e il calo delle denunce, ma i dati vanno interpretati nel contesto della crisi, la combinazione di precarietà, disoccupazione e ammortizzatori sociali abbatte, infatti, il numero delle denunce di infortuni e malattie professionali”.
Sosteniamo da sempre l’importanza della sicurezza sul lavoro, come diritto fondamentale di ogni uomo ed ogni cittadino, quindi non possiamo che essere d’accordo su quanto esposto dal politico della giunta regionale sarda, ma non ci risulta chiara la “interpretazione” che l’assessore al lavoro fa dei dati forniti dai media che non sono altro che i dati rilevati dalle istituzioni per gli anni 2012 e 2013 visto che il 2014, non ancora ultimato, non ha rilevanti fonti di analisi degli infortuni; la relazione INAIL per il 2014 infatti è prevista entro la primavera del 2015.
parlando infatti di crisi si può rilevare dai dati ISTAT che la disoccupazione è salita dall’ultimo trimestre del 2012 (11,6%) all’ultimo trimestre del 2013 (12,7%) mentre i dati sugli infortuni professionali negli stessi anni di riferimento sono scesi del 7% considerando le richieste di infortunio e del 9% considerando quelli effettivamente riconosciuti da INAIL. Un aumento del tasso di disoccupazione medio annuo del 1.1% non crediamo quindi possa essere interpretato come foriero di una diminuzione del 9% degli infortuni sul lavoro.
Rimanendo comunque sempre una priorità altissima perché effettivamente anche il divario con il resto d’Europa dimostra l’arretratezza della Penisola, rileviamo però che abbiamo imboccato la buona strada per porre al centro dell’attenzione la sicurezza sul lavoro.
L’assessore parla poi dell’aumento delle denunce di malattie professionali, che effettivamente si è registrato, ma non nella misura del 47% rilavato, si sono registrate infatti 51.839 denunce, contro le 46.238, come è possibile rilevare dal sito dell’INAIL
Diversi studi sostengono che la relazione e il calcolo di incidenza delle malattie professionali sia scarsamente affidabile, per via delle diverse “variabili” in primis quelle normative con cui vengono qualificate e riconosciute le malattie stesse da parte dell’INAIL e degli organi sanitari, questi indici sono ovviamente molto diversi e variabili con gli anni.
Prendiamo ad esempio le malattie correlate allo stress da lavoro, queste non sono state immediatamente recepite dal nostro sistema di previdenza e quindi da un anno con l’altro si sono registrati aumenti del numero delle richieste di malattie professionali, ma non perché prima queste non ci fossero, solo perché prima non erano riconosciute come tali.
in ogni caso prendiamo atto dell’importanza che per questa amministrazioni ricopre la Sicurezza sul Lavoro e ne siamo lieti, finalmente al centro del dibattito politico è finito un argomento degno di nota, ci auguriamo che questo non avvenga solo in occasione delle giornate per il ricordo delle vittime degli infortuni, ma si trasformi in una battaglia quotidiana e costante.