La sicurezza sul lavoro da un punto di vista pedagogico
Un interessante articolo redatto e pubblicato da puntosicuro.it enfatizza il ruolo importante della pedagogia nel tema sicurezza sul lavoro.
Spesso si perde il punto di vista del lavoratore all’interno delle organizzazioni e l’immagine che si rimanda della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro sono fortemente collegate al mero adempimento della normativa, piuttosto che considerarli come valore per una azienda “in salute”.
La pedagogia integra, ad un processo di formazione continua, lo sviluppo complessivo dell’individuo all’interno dell’azienda. La sicurezza diviene cultura per le imprese, e come tale, va assimilata e condivisa responsabilmente.
Sarebbe auspicabile ripensare al concetto di educazione e formazione che mira a tutelare il lavoratore e questo si traduce anche in un cambio di paradigma per le organizzazioni. Non un valore aggiunto bensì etico e morale, ovvero coinvolgere tutti gli attori aziendali e responsabilizzarli come soggetti attivi.
Il benessere diffuso all’interno dell’ambiente di lavoro può essere valutato esaminando le dimensioni della salute organizzativa ovvero:
- ambiente di lavoro confortevole e accogliente;
- coerenza tra teoria e prassi;
- riconoscimento e valorizzazione delle abilità dei lavoratori e affiancamento nello sviluppo di nuove potenzialità;
- ascolto delle richieste dei dipendenti;
- distribuzione di informazioni pertinenti al lavoro;
- azioni di prevenzione dei rischi e degli infortuni;
- creazione di un ambiente relazionale, collaborativo e comunicativo;
- atteggiamento di supporto nei confronti degli obiettivi da raggiungere;
- uguaglianza di trattamento personale;
- sviluppo del senso di utilità dei lavoratori;
- apertura verso l’innovazione tecnologica e culturale;
- consapevolezza della possibile presenza di fattori di stress e conflittualità (Dato, 2009).
Attraverso questa lista si possono cogliere non solo fattori positivi ma anche gli elementi critici che ci aiutano ad attivare procedure di prevenzione mirate.
Il processo di apprendimento per sopperire all’insorgenza di tali problematiche deve evolversi oltre le tradizionali procedure formative per coinvolgere anche abilità, conoscenze e competenze che si sviluppano al di fuori del sistema di istruzione, ovvero le cosiddette life skill. Caratteristiche personali dell’individuo che definiscono e influenzano il modo di agire.
In concomitanza allo sviluppo delle life skill è di estrema utilità la promozione dell tecnica di empowerment ovvero tecniche che conducono l’individuo ad appropriasi consapevolmente del proprio potenziale.
Di eguale importanza è prendere in considerazione gli aspetti emotivi e non sono quelli legati all’apprendimento cognitivo perchè l’uomo non apprende solo attraverso i contenuti ma anche con le emozioni. Le emozioni nel processo di apprendimento sono un fattore in grado di smuovere coinvolgimento, interesse e crescita. Il cosiddetto emotion management non è solo la premessa per un apprendimento attivo ma anche un canale privilegiato per migliorare i rapporti interpersonali all’interno dell’organizzazione.
In conclusione nell’articolo vengono indicati degli spunti per sviluppare percorsi formativi in grado di diffondere un vera cultura della sicurezza, che sono:
In sostanza, un utile spunto per sviluppare percorsi formativi capaci di diffondere una cultura della sicurezza più solida ed efficace è dato da:
-valorizzazione delle esperienze del lavoratore;
-simulazioni, confronti di gruppo mirati alla rielaborazione personale del concetto di sicurezza sul lavoro;
-promozione dell’empowerment;
-adozione di tecniche mirate all’apprendimento emotivo;
-analisi della qualità del processo formativo;
-condivisione in rete non solo di materiali e tecniche, ma anche di riflessioni emerse nel gruppo di lavoratori.
Fonte: Puntosicuro.it