Convegno CIFA – La riforma del lavoro nell’Italia che cambia

Visualizzazione di IMG_20141202_101600.jpgNelle giornate di martedì 2 e mercoledì 3  dicembre, si è svolto a Roma il congresso nazionale della Confederazione CIFA (Confederazione Italiana delle Federazioni Autonome), presso la Pontificia Università Agostiniana; di particolare interesse all’interno della due giorni di lavoro, è stato un convegno sul Jobs Act e la nuova riforma del lavoro al quale hanno partecipato con ottimi spunti diverse personalità di spicco, tra le quali il Parlamentare PD ed ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano, la Professoressa Sr. Alessandra Smerilli oltre che i vertici della Confederazione Andrea Cafà e Roberto Nicolettì.

La convention dal titolo LA RIFORMA DEL LAVORO NELL’ITALIA CHE CAMBIA – Contrattazione, welfare, formazione e politiche di conciliazione  è stato appunto un momento di riflessione importante sulle dinamiche sulle influenze ed i cambiamenti che l’attuale riforma allo studio delle Camere produrrà sul sistema produttivo e sul mercato del lavoro in particolar modo nelle Piccole e Medie Imprese, nelle quali la Confederazione CIFA è particolarmente attiva in qualità di Rappresentante Datoriale, PMI che ricordiamo essere la spina dorsale portante delle nostra economia con oltre il 94% di presenza in relazione al numero totale delle aziende.

Tra gli interventi più significativi spicca quello iniziale della Professoressa Smerilli teso a sottolineare la valenza spirituale dell’attività lavorativa e valorizzare il ruolo della famiglia, non più come mero indice di valore economico o riferimento statistico per i consumi, ma come vero e proprio punto cadine su cui rivalutare e valorizzare il sistema del welfare e delle politiche di conciliazione.

Visualizzazione di IMG_20141202_115143.jpgAbbastanza critico vero l’operato del governo l’intervento del Parlamentare PD ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano, che individua innanzi tutto un problema di copertura economica per le politiche di sostegno passivo al reddito, con circa 400.000.000,00 di euro di ammanco, per passare poi ad una serie di perplessità legate al numero dei lavoratori che realmente beneficeranno dei contratti con tutele crescenti, rispetto a quanti in questo momento si trovano in una situazione di emarginazione o coperti da contratti atipici come i Co.Co.Pro, che la riforma prevede appunto di abolire attraverso successivi decreti attuativi.

L’intervento del Presidente della Confederazione CIFA Andrea Cafà mette il luce alcune caratteristiche positive della riforma, che si adegua in modo migliore e più moderno alle esigenze espresse in termini occupazionali e contrattualistiche dalle aziende di un”Italia che cambia, ma giustamente ammonisce sul fatto che una maggior flessibilità debba per forza essere accompagnata anche da una migliore azione delle Istituzioni atta a garantire un miglioramento della ricollocazione, partendo proprio dalla formazione dalla riqualificazione e da centri per l’impiego con maggiori risorse finanziarie a disposizione.

 

 

 

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