Emergenza Incendi: record di richieste di soccorso

Da un intervista a Fabrizio Curcio capo della Protezione Civile Nazionale della Stampa.it di Roberto Giovannini.

Al 17 luglio le richieste di intervento di mezzi aerei antincendio alla Protezione Civile Nazionale sono stati ben 31.

Come afferma il capo della Protezione Civile Nazionale, da giorni impegnati a fronteggiare l’emergenza incendi, nella pianificazione e programmazione delle iniziative antincendio ci sono state delle carenza continua dicendo che: «(..)questo non è il momento di muovere delle critiche o conclusioni e procedere affrontando l’emergenza».

La flotta di mezzi antincendio di cui dispone lo stato ha dimensioni di tutto rispetto ma quando l’incendio è causato da un dolo, da qualcuno che vuole fare male la situazione è difficile da gestire, e i mezzi, i ritardi e la prevenzione assumono un peso relativo.

Ci sono alcune regione che non dispongono dei mezzi necessari per affrontare l’urgenza ma se c’è la volontà di fare male dietro un incendio, anche le regioni più attrezzate non hanno gli strumenti per fronteggiare un numero così elevato di incendi, dice Fabrizio Curcio.

Questo 2017 supera gli anni più neri che l’italia si ricorda come l’ emergenza incendi del 2007 e del 2012, con totale di 600 richieste d’aiuto nel 2017 contro le 400 dei due anni citati in precedenza.

Il primo ministro Gentiloni e lo stesso capo della Protezione Civile nazionale avevano ufficialmente lanciato un messaggio di rischio emergenza incendi per questo 2017, inascoltato.

Per concludere riportiamo quanto afferma Fabrizio Curcio:

«Bisogna prepararsi e organizzarsi preventivamente, guardare oltre, non innamorarsi del rischio del giorno. Vuole sapere una cosa? Oggi lavoriamo all’emergenza incendi, ma in realtà dobbiamo iniziare a lavorare sulle alluvioni che ci saranno il prossimo autunno. Purtroppo dobbiamo imparare a ragionare con questa logica. Oggi tutta l’attenzione è concentrata sugli incendi, ma dobbiamo programmare il lavoro dell’autunno. Le prime avvisaglie di forti precipitazioni alluvionali ci sono, e nelle aree bruciate il rischio idrogeologico sarà grande. Dobbiamo suonare un campanello d’allarme, cominciare a lavorare subito per evitare un’altra emergenza».

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