La sicurezza sul lavoro

Uno dei temi drammatici che la cronaca non smette di portare in evidenza quasi ogni giorno è la sicurezza sul lavoro: questa comprende tutte le misure di prevenzione e protezione (tecniche, organizzative e procedurali), che devono essere adottate dal datore di lavoro e dai lavoratori stessi. Tappa fondamentale per arginare il fenomeno drammatico è stata la legge 626/94, abrogata nel 2008 quando è stato introdotto il “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro“.

 

Cosa è cambiato dopo la legge 626

 

Il decreto legislativo comunemente noto come “la 626“, ovvero “la legge sulla sicurezza nel lavoro”, ha introdotto innovazioni nel campo della salute e sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e ha cambiato completamente l’impostazione della tecnica di prevenzione. Si è passati, infatti, da una normativa incentrata su un tipo di intervento sostanzialmente “riparatorio” ad una focalizzata sulla prevenzione e sull’informazione.

La legge è stata modificata e abrogata dal decreto legislativo numero 81 del 9 aprile 2008, che ha introdotto il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro.

Dopo l’introduzione della 626, infatti,la gestione della sicurezza non è stata più affidata unicamente al datore di lavoro e ai suoi più stretti collaboratori ma, in considerazione della sua importanza, coinvolgeva tutti i lavoratori nella messa a punto del sistema di sicurezza, sancendo così il passaggio da un sistema incentrato sulle regole ad uno incentrato principalmente sulle singole persone.

Le novità della 626

In primo luogo, la 626 haprevisto un intervento organico all’interno dell’azienda che coinvolgeva tutti i soggetti del processo produttivo nel coordinamento della prevenzione: dalle tecnologie (che devono essere in regola con i canoni di sicurezza) ai lavoratori (con i rappresentanti per la sicurezza), dalla struttura medica (che per le grandi aziende è obbligatorio prevedere al proprio interno) ai segnali di sicurezza e alle stesse attrezzature di sicurezza. La legge si incentrava essenzialmente sull’obbligo del datore di lavoro di portare a conoscenza dei propri dipendenti i rischi connessi alla prestazione lavorativa: “informare per prevenire e quindi ridurre al minimo i rischi“.

Dal 3 febbraio 2005 è inoltre in vigore l’obbligo del “Pronto soccorso aziendale”, istituito dal Decreto Ministeriale numero 388 del 2003. Ogni azienda, di piccole e grandi dimensioni, deve essere dotata di una cassetta o pacchetto di primo intervento, di personale specializzato per la gestione degli interventi di soccorso e di un collegamento con il servizio di emergenza sanitario.

Il sistema di pronto soccorso si differenzia, comunque, in base all’azienda; in merito il Decreto identifica tre diversi gruppi di imprese, la cui classificazione deve essere autocertificata dal datore di lavoro, tenuto conto della tipologia di attività svolta, del numero dei lavoratori occupati e dei fattori di rischio.

 

Fonte: www.intrage.it

 

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