Progetti di Sicurezza Partecipata
Più volte, l’agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro ha ribadito l’importanza della partecipazione dei lavoratori, nella gestione della salute e della sicurezza, sui luoghi di lavoro.
Infatti nello scorso aprile, a Milano, si è tenuto un incontro di riflessione in materia di promozione della cultura della prevenzione, dal titolo “ WORKERS’ MEMORIAL DAY 2016: buone pratiche per una cultura della prevenzione”, in occasione della “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro”.
In questa giornata, l’Ing. Giuseppe G. Amaro ha effettuato un intervento in materia di partecipazione e sicurezza, presentando il metodo “sicurezza partecipata” come strumento di prevenzione e gestione della salute e sicurezza, nell’ambiente di lavoro.
Il metodo trova le sue radici in una ricerca che è stata condotta nell’autunno del 2010 e la primavera del 2011 nel cantiere di Porta Nuova Garibaldi a Milano. Un processo ideato e sviluppato da l’ing. Amaro in partnership con diverse realtà e con il supporto e collaborazione di alcune imprese e di enti come Inail Lombardia, Ministero Del Lavoro – Dip Milano, Asl Milano, Filca – Cisl, Provincia di Milano, Cpt.
Obiettivo del progetto era quello di ostruire regole condivise insieme agli operai per la sicurezza in cantiere. Un percorso d’indagine basato sull’ascolto e il coinvolgimento degli attori attraverso interviste ai protagonisti del progetto, focus group, concorsi, vari confronti creativi ecc.
Emergono con tale indagine, una serie di contenuti che vanno a toccare diversi temi, come: la cultura in ambito di sicurezza, i tempi della sicurezza, sicurezza e ergonomia.
Punti di vista, tra chi organizza la formazione in ambito sicurezza sul lavoro e chi opera sul campo che spesso non convergono.
Prendiamo ad esempio in considerazione quanto affermato in tema di cultura e sicurezza: chi organizza la formazione dichiara : “una sicurezza organizzata ti consente di ridurre i problemi dei ritardi”; a dispetto di quanto afferma chi opera sul campo: “la sicurezza si fa al 90% operativamente e al 10% sulla carta”.
Allo stesso modo emergono pareri discordanti per quanto concerne l’ambito sicurezza e cultura dove gli addetti ai lavoro affermano: “bisognerebbe che i tecnici facessero un po’ di cantieri per rendersi conto”.
Sono diversi i contenuti di questi indagine dove si può prendere spunto per confronti e riflessioni, l’articolo integrale di puntosicuro.it, e gli annessi video del progetto si possono trovare qui.
Per concludere, l’ascolto, il coinvolgimento e la partecipazione degli addetti ai lavori nelle scelte e definizioni di un piano strategico da parte di chi si occupa di organizzare la formazione in sicurezza si configurano come buoni principi su cui partire per costruire aziende che si fondano sulla sicurezza.